Croazia nell’Ue.

31.05.2013 18:16

Dal primo luglio sulla bandiera europea brillerà anche la stella della Croazia. Se però l’ingesso nell’Ue garantirà ai croati il diritto di circolare liberamente negli altri Paesi membri, non è detto che li renderàa uguali agli altri europei nel caso in cui, anzichè fare i turisti, vogliano anche lavorare.L’Italia, come altri paesi Ue, potrebbe far scattare per loro una moratoria già sperimentata in occasione dei precedenti allargamenti dell’Unione. I polacchi, ad esempio, per qualche anno hanno dovuto sottostare a speciali decreti flussi, con quote contingentate, per l’accesso al mercato del lavoro. Per i romeni si scelse un doppio binario: liberalizzazione delle assunzioni in alcuni settori, necessità di un’autorizzazione (rilasciata praticamente sempre) negli altri.Si tratta di misure transitorie valide per un numero limitato di anni, previste dai trattati dell’Unione, che però si sono rivelate in buona parte inutili e controproducenti: non c’era una vera concorrenza tra lavoratori neocomunitari e italiani e la presenza delle limitazioni favoriva la crescita del lavoro nero. “Sono state utilizzate come pretesto da molti imprenditori per contrattare irregolarmente i cittadini neocomunitari” denunciano i sindacati, che ora invitano il governo a non ripetere l’errore con i lavoratori croati.