INPS, visite fiscali: orari e regole. Ecco la guida per il lavoratore

15.09.2013 21:13

Lo Statuto dei Lavoratori prevede che i datori di lavoro abbiano diritto a richiedere le visite

fiscali al fine di verificarel’effettivo stato di malattia

del lavoratore assente proprio per ragioni

di salute e controllare, soprattutto,se il lavoratore che si

dichiara malato si allontana dalla propria abitazione. Ecco

la guida per il lavoratore sulle visite fiscali con tutte le

 informazioni su orari e regole.

Visite fiscali: orari

A seconda che i lavoratori oggetto delle visite fiscali siano

dipendenti pubblici, privati,militari o insegnanti, gli orari e

le regole sulle visite fiscali subiscono delle variazioni.

Lavoratori statali

dipendenti statali, della P.A., insegnanti, militari,

dipendenti di ASL o Entilocali hanno l’obbligo di reperibilità 

7 giorni su 7, inclusi giorni non lavorativi, week end,

festivi e prefestivi,nelle seguenti fasce orarie:

  • dalle ore 9.00 alle ore 13.00;
  • dalle ora 15.00 alle ore 18.00.

In questa fascia oraria il lavoratore ha l’obbligo

di trovarsi presso l’indirizzo indicato nel certificato di

malattia per ricevere la visita fiscale richiesta dall’INPS

o dal proprio datore di lavoro.

Sono esenti dall’obbligo di reperibilità lavoratori la cui assenza è giustificata:

  • da patologie molto grave per cui sono necessarie terapie salvavita;
  • da infortuni sul lavoro;
  • da malattie per cui viene riconosciuta la causa di servizio;
  • dagli stati patologici relativi alla situazione di invalidità riconosciuta;
  • gravidanza a rischio.

Lavoratori privati

I lavoratori del settore privato hanno l’obbligo di reperibilità 7 giorni su 7,

compresi giorni festivie non lavorativi, nelle seguenti

fasce orarie:

  • dalle ore 10:00 alle 12:00;
  • dalle ore 17:00 alle 19:00.

Anche il lavoratore del settore privato ha l’obbligo di trovarsi

presso l’indirizzoindicato nel certificato di malattia per ricevere

la visita fiscale richiesta dall’INPS odal proprio datore di

lavoro e le categorie esenti sono le stesse riconosciute

per il lavoratore statale.

Visite fiscali: regole

Il medico incaricato di effettuare la visita fiscale

deve controllare lo stato di salute del lavoratore ed esaminare la

patologia dichiarata nel certificato di malattia. Il medico fiscale può:

  • prolungare, eventualmente, la prognosi di 48 ore;
  • confermare la prognosi;
  • modificare la prognosi in base ad evidenti miglioramenti e mancanza di sintomi,
  • invitando il dipendente a rientrare a lavoro;
  • richiedere una visita specialistica, a cui il dipendente deve sottoporsi
  • obbligatoriamente,in caso di dubbi relativi alla diagnosi e patologie specifiche.

Se il lavoratore non viene trovato presso l’indirizzo comunicato

sul certificato dimalattia deve recarsi, su richiesta di una

comunicazione ufficiale, presso la ASL, nel giorno e

nell’orario comunicato dal medico fiscale,

per giustificare l’assenza.

Senza un motivo valido, il lavoratore:

  • perde il diritto all’indennità di malattia per i
  • primi 10 giorni di malattia;
  • vede ridursi l’indennità di malattia del 50% per il restante periodo di malattia,
  • ad esclusione dei periodi di ricovero ospedaliero o di quelli
  • già accertati da precedente visita fiscale.

Se entro 15 giorni il lavoratore non giustifica la propria assenza, l’amministrazione ha

diritto a procedere alla trattenuta dello stipendio, comunicandolo all’interessato.

Il motivo dell’assenza può essere:

  • giustificato, ovvero un ragionevole impedimento, serio ed apprezzabile, che
  • non può essere rimandato o non può verificarsi in altre fasce orarie;
  • ingiustificato, ovvero i casi in cui il lavoratore non ha assunto atteggiamenti
  • diligenti (non ha sentito il campanello, guasto al campanello che ha reso impossibile
  • il verificarsi della visita fiscale).

INPS: visite fiscali più fiscali

Con la circolare n. 9/2013 per l’avvio del processo di programmazione e budget per il

2013 l’INPS è intervenuta in merito alle visite fiscali chiedendo:

  • una contrazione del 5% dei costi delle visite fiscali;
  • l’aumento del 3% degli importi recuperati grazie alla riduzione delle prognosi.

certificati di malattia nel 2013, nei primi due mesi, sono stati circa 5,33 milioni,

relativi a lavoratori pubblici e privati, 207.000 in più rispetto al medesimo

periodo del 2012, e,secondo l’INPS, vanno tagliati.

Una decisione che non è piaciuta alla categoria dei medici e non solo.

Fonte:forexinfo.it/