Rapporto Unicef: in Italia “è serio” il problema della povertà per i bambini stranieri. Il presidente del Senato Grasso: “difenderò in maniera concreta e fattiva i diritti dei minori stranieri”.

11.04.2013 21:08

In Italia quello della povertà dei bambini è un problema serio, e i punti critici sono i minori al Sud ma anche i bambini delle famiglie immigrate al Nord: lo ha evidenziato il direttore del Dipartimento statistiche sociali e ambientali dell’Istat, Linda Laura Sabbadini, intervenendo alla presentazione del Rapporto Unicef sul benessere dei bambini nei Paesi ricchi.
“Per quanto riguarda le famiglie immigrate – ha spiegato Sabbadini – la condizione dei bambini è sicuramente peggiore nelle comunità dove le donne lavorano di meno, come ad esempio quella marocchina, perché il lavoro femminile è un elemento protettivo dei minori dalla povertà. Invece il segno della povertà minorile è più basso in altre comunità, come quelle filippine o romene, perché i bambini arrivano in Italia quando la famiglia si è già consolidata”. Quanto alla scuola, Sabbadini ha sottolineato che in Italia “non svolge un ruolo di equilibrio sociale per i bambini più svantaggiati”. L’estrazione sociale “pesa troppo sul percorso di studi, condizionandone scelte ed esiti e incidendo poi anche sull’ingresso nel mercato del lavoro. C’è un percorso segnato per i bambini, soprattutto al Sud, tra gli immigrati e in genere nelle classi più basse, e questo è un nodo cruciale che incide anche sull’accesso all’università. Insomma, le distanze sociali in Italia non sono diminuite”.
Ad esprimersi con preoccupazione per le condizioni dell’infanzia immigrata è stato anche il presidente del Senato Pietro Grasso. “Già in campagna elettorale – ha detto Grasso – mi sono fatto portavoce dei diritti di cittadinanza dei minori stranieri. Di tutti quei bambini che – per lingua, istruzione e tradizioni acquisite – si sentono in tutto e per tutto italiani. Quindi difenderò in maniera concreta e fattiva l’acquisizione di questo diritto”.

Fonte:Immigrazione oggi